Comunicati

Al Ravano come in curva… vietato esprimere le proprie idee… VERGOGNATEVI!

Queste righe vogliono raccontarvi ciò che è accaduto mercoledì 7 aprile al Palazzetto dello Sport durante il primo giorno del Torneo Ravano. Sono ormai diversi anni che presenziamo a questo torneo, con i nostri striscioni e le nostre bandiere, per portare colore ad un evento tanto caro a Paolo Mantovani. Al Torneo Ravano ci siamo sempre sentiti un pò come fossimo a casa nostra, essendo un torneo organizzato dalla Sampdoria ed al quale siamo sempre stati legati. A differenza degli anni passati, quest’anno abbiamo deciso di lasciare i nostri vessilli da parte, per portare invece diversi striscioni contro la tessera del tifoso, striscioni il cui contenuto non era né minaccioso né offensivo, ma che semplicemente davano voce al nostro pensiero. Ci siamo illusi che, essendo un torneo amatoriale per bambini e che come tale non è soggetto a particolari normative che regolamentino il comportamento degli spettatori, lontani da decreti e leggi speciali, fossimo liberi di esprimere il nostro dissenso, ripetiamo, in modo totalmente pacifico. Ci siamo sbagliati. E’ arrivato puntuale l’intervento del questore di Genova e della digos. Le pattuglie inviate sul posto, il cui atteggiamento si è confermato ancora una volta minaccioso ed arrogante (nel bel mezzo di un contesto fatto di bambini, famiglie ed organizzatori), ci hanno imposto di togliere gli striscioni, alcuni dei quali sequestrati come prove… ma prove di quale reato?! Quale legge stavamo violando? Abbiamo ormai la certezza che il libero pensiero in questo paese non è tollerato. Chi la pensa diversamente da chi comanda merita di essere messo con le spalle al muro, perseguitato secondo normative create appositamente da loro, “rimosso” affinché tutto fili liscio… Ciò che è successo al Torneo Ravano non è altro che la punta di un iceberg. Le imposizioni che subiamo sistematicamente allo stadio ed in trasferta ne sono concreti esempi, così come la richiesta di autorizzazione necessaria per portare allo stadio bandiere e materiale coreografico, altrimenti niente, non si entra!… E’ giusto che voi sappiate, che veniate a conoscenza di ciò che succede intorno a voi. Ma è soprattutto importante che non chiudiate gli occhi davanti alla minaccia di perdere la vostra libertà. State pur certi che non alzeremo bandiera bianca davanti alla loro arroganza, ne tanto meno riusciranno a fermare il nostro pensiero. Siamo liberi. Liberi di pensare, liberi di prendere posizione! NON DIVENTARE LORO COMPLICE… NON FARE LA TESSERA DEL TIFOSO!

Ultras Tito Cucchiaroni

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